giovedì 31 dicembre 2009

Come si festeggia il capodanno in Spagna


Noi in Spagna festeggiamo il capodanno con l'uva. No, non solo per l'alcol, eh...
Secondo un'antica tradizione i 12 chicchi d'uva che simboleggiano i mesi dell'anno devono essere mangiati al rintocco delle campane che segnano la mezzantte.


En todos los países que más o menos se rigen por una cultura cercana a la occidental se cierra el año con mucho bullicio y distintas tradiciones, entre ellas (y como no podía ser menos) las referidas a la gastronomía. Así por ejemplo, los italianos inician la ‘notte di Capodanno’ con una cena en la que las lentejas son plato imprescindible. Además, después de brindar por el nuevo año, es costumbre tirar la copa por la ventana. Por su parte, los ciudadanos noruegos toman el tradicional aguardiente o la dorada cerveza acompañada por típicos platos a base de pescado. Para los ingleses, estas señaladas fechas no serían lo mismo sin su christmas pudding, mientras que los franceses hacen un reveillon (cena de Nochevieja) para ‘supercomilones’ en la que se cocinan grandes cantidades de comida. Por otro lado, en Alemania es tradición dejar en el plato algunos restos de lo que se haya cenado hasta después de medianoche, como forma de asegurarse una despensa bien surtida durante el año siguiente.

Pero nada más saludable que la vieja costumbre española de tomar doce uvas coincidiendo con las doce últimos segundos del año como ‘ritual’ para atraer la suerte. Tan arraigada está esta tradición que cada fin de año son consumidos ni más ni menos que unos 500 millones de uvas, pero... ¿de dónde procede exactamente esta ‘ceremonia gastronómica’?. Pues bien, según la mayoría de las teorías parece ser que todo empezó cuando, en el año 1909, los viticultores cosecharon tal cantidad de uvas que, al no saber qué hacer con el excedente, decidieron repartirlo gratis entre la ciudadanía ‘inventando’ que su consumo en Nochevieja traería fortuna. Y debió de traer mucha porque, desde aquel año, esta tradición se ha seguido celebrando hasta hoy e, incluso, algunos países sudamericanos han empezado también a institucionalizarlo.

venerdì 18 dicembre 2009

Abolizione della corrida, il parlamento catalano apre la strada


Finalmente una buona notizia!!


BARCELLONA
Questa volta la corrida vede uscire vincitore il toro: il Parlamento regionale di Barcellona ha infatti respinto un emendamento volto a bocciare un proposta di legge di iniziativa popolare abolizionista firmata da 180 mila cittadini.
Dunque dopo giorni di attesa, scontri anche forti in un paese dove le "plazas de toros" sono una tradizione radicata, finalmente la decisione storica è giunta, almeno il processo per abolirla. La proposta diventa ora disegno di legge e sarà sottoposta alla plenaria, per il voto finale, nella primavera del 2010. Se sarà approvata, la Catalogna diventerà la prima regione della Spagna continentale a abolire quella che da secoli è una parte importante dell’identità culturale iberica. Per l’emendamento di bocciatura hanno votato 59 deputati catalani su 135 contro 67 e 5 si sono astenuti. (la Stampa)

domenica 13 dicembre 2009

Madrid: tutti nudi per gli animali


Si spogliano gli animalisti spagnoli dell'Eqaunimal per difendere i diritti degli animali

giovedì 3 dicembre 2009

Anche le api imparano le lingue straniere urraaaah!!!


Hai capito? Anche le api imparano le lingue straniere.... L'ho scoperto leggendo questa notizia che riporto qua sotto.... Mi sa che prima o poi cercherò altri allievi in qualche alveare, solo che temo che l'unica moneta di scambio con loro sia il miele eh....


Non solo laboriose ma anche poliglotte, le api imparano le lingue straniere11 agosto 2009. Fra le singolari capacità delle api vi è anche quella di apprendere 'lingue' straniere. Studiosi di base presso l'Australian National University in Canberra hanno scoperto che le api asiatiche e quelle europee sono capaci di imparare e di capire, le une dalle altre, il linguaggio segreto delle 'danze' che descrivono dove trovare il cibo."Le api da miele misurano la distanza di volo fino ad una fonte di cibo usando un 'odometro visivo' che registra gli oggetti che esse sorvolano, e al ritorno trasferiscono le informazioni alle compagne con delle danze, agitando il posteriore, che indicano la distanza e la direzione della fonte di cibo", spiega il prof. Shaowu Zhang del Centro di scienze visive dell'ateneo, che ha guidato lo studio pubblicato sulla rivista PLoS ONE della Public Library of Science.